Non è facile per nessuno lasciarsi andare liberamente al flusso dei propri pensieri, soprattutto
in presenza di un'altra persona.
Quindi, sebbene la regola fondamentale rimanga un'indicazione preziosa, non bisogna
preoccuparsene eccessivamente: vi saranno sicuramente impedimenti interiori a seguire tale
regola: pudore, timore di cosa pensa il terapeuta, sfiducia, e così via. Il terapeuta è preparato a
lavorare con il paziente anche su questi aspetti, per farli emergere ed esaminarli.
Ovviamente è possibile che il paziente stia anche in silenzio, un silenzio che viene innanzitutto rispettato, ma
anch'esso poi indagato nel suo significato profondo.
Insomma, il paziente deve essere se stesso: quello che gli si chiede è però lo sforzo di condividere il più possibile ciò che pensa e prova.
© Riproduzione riservata - 10 Ottobre 2014