Nel 1971 lo psicologo sociale Henri Tajfel (britannico, di origine polacca, 1919-1982) fece un interessante
esperimento, conosciuto poi come "esperimento Klee-Kandinskij".
Gli alunni quindicenni di una classe venivano divisi in due gruppi in base alla preferenza di ciascuno di loro per un pittore,
prima non conosciuto: a ogni ragazzo, da solo, venivano mostrate alcune riproduzioni di dipinti di Klee o di Kandinskij, e,
in base alla scelta, era assegnato a uno dei due gruppi, il "gruppo Klee" o il "gruppo Kandinskij".
Nessuno sapeva chi fosse il suo compagno di gruppo, sapeva solo che c'erano due gruppi. Successivamente,
ognuno poteva scegliere delle "ricompense" (sotto forma di punteggi) per i membri del proprio e/o dell'altro gruppo, in modo differenziato.
La scelta delle "ricompense" non comportava alcun beneficio individuale.
Il risultato fu che, in generale, i ragazzi decidevano di assegnare punteggi al proprio gruppo in modo tale che questo
ottenesse il maggior vantaggio a discapito all'altro: anche se i punteggi potevano essere distribuiti
in maniera uguale fra i due gruppi, oppure in maniera diseguale ma senza penalizzare troppo l'altro gruppo,
la scelta preferenziale era di favorire il proprio a svantaggio dell'altro.
Questo esperimento portò alla fomulazione del cosiddetto "paradigma dei gruppi minimi" o "minimali": una distinzione
in gruppi basata su criteri minimi, irrilevanti, può essere sufficiente per creare un comportamento di discriminazione
fra gruppi: le persone tendono a identificarsi con il proprio gruppo e cercano di avvantaggiarlo, penalizzando
l'altro.
Seguì un ampio dibattito, alla ricerca delle cause di tale comportamento, dibattito che non può essere qui sintetizzato.
Quello che ci interessa segnalare è come la differenziazione in gruppi possa avere conseguenze anche negative: l'identità
percepita con i membri del proprio gruppo rinforza il legame fra questi contro l'altro gruppo.
È bene farci un pensiero, in un'epoca in cui le divisioni in gruppi tendono a essere rimarcate e frequenti,
facendo perdere a volte la capacità di vedere i membri di un altro gruppo come persone del tutto simili a noi...
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