Nella teoria e nella pratica terapeutica psicoanalitica il concetto di “inconscio” è centrale.
Semplificando molto, gli esseri umani non sono dotati solo di pensiero consapevole e razionale,
ma sviluppano anche, già dalle primissime fasi della vita mentale, un pensiero inconscio,
inconsapevole, che rimane tale ma che si può manifestare in molti nostri comportamenti e nei sogni
(intendiamo qui con “pensiero” un concetto più ampio, che comprende anche stati emotivi e
sentimenti).
Avere pensieri inconsci è assolutamente normale: del resto non tutta la nostra vita psichica può essere conscia! Ciò che è fonte di patologia è avere molti
pensieri inconsci “rimossi”, pensieri in qualche modo dolorosi che sono stati allontanati dalla vita
psichica e permangono in uno stato, per così dire, di separatezza rispetto agli altri contenuti della
mente.
Tuttavia questi pensieri dolorosi rimossi non mancano di far sentire la loro presenza,
attraverso sintomi (per esempio ansia apparentemente immotivata, umore depresso ecc.),
comportamenti (“atti mancati” come dimenticanze, lapsus verbali ecc.), stati d'animo, o sogni. È
come se tali pensieri avessero bisogno di essere visti, riconosciuti, elaborati, e di trovare un modo di
dialogare con il pensiero cosciente, ed è esattamente questo uno degli obiettivi principali della
psicoterapia psicoanalitica.
Il motivo per cui questi pensieri dolorosi sono stati rimossi è da ricercare nella storia della
persona , nelle frustrazioni o nei traumi (piccoli o grandi che siano) di cui ha sofferto, nelle sue
prime relazioni con genitori e fratelli, nella educazione che ha ricevuto, nelle proibizioni che ha
interiorizzato e così via. Sono soprattutto i traumi e i desideri molto intensi che non hanno trovato
possibilità di espressione ed elaborazione a essere rimossi e a diventare inconsci, proprio per il
dolore che hanno provocato. Come se la psiche dicesse a se stessa: allontaniamo questo pensiero,
perché fa troppo soffrire. Ma allontanare è solo una tattica di difesa temporanea, non è “eliminare”,
e il pensiero rimosso rimane all'interno della psiche, anche se inconscio.
Tutti noi abbiamo non solo pensieri inconsci, ma anche pensieri inconsci rimossi: ciò che
conta nel determinare un disturbo psicologico è l'entità di tali pensieri, la loro intensità, la sofferenza che procurano a noi stessi e a chi ci
vive accanto.
© Riproduzione riservata - 10 Ottobre 2014