Scrivendo della comunicazione al giorno d'oggi, si rischia di essere banali, ma qualche riflessione può comunque essere utile.
Ci limitiamo in questo articolo a considerare la comunicazione scritta e/o per immagini.
L'avvento di computer, cellulari, tablet ha reso il flusso di informazioni estremamente veloce,
la comunicazione avviene oggi in tempo reale. Impossibile ormai farne a meno.
Comunicare in tempo reale ha ovvi vantaggi, ma anche alcuni svantaggi.
A volte, non ci si dà il tempo per pensare a sufficienza cosa si scrive e a chi.
Il fatto, poi, che l'interlocutore non sia fisicamente presente fa sì che spesso (a volte troppo spesso) non si consideri a sufficienza
l'impatto che le nostre parole hanno sull'altro.
Inoltre, il linguaggio scritto può essere ambiguo. Quando si parla, l'intonazione della voce, le pause, i gesti ecc.
permettono assai meglio di esprimere le nostre intenzioni (per esempio, l'ironia). Questo non avviene nello stesso modo con la scrittura
e può generare gravi fraintendimenti.
Comunicare con mail, sms, whatsapp o sui social (come facebook) può essere un modo utile per stare in contatto con gli altri.
Il rischio, d'altra parte, è che gli altri finiscano per essere soprattutto schermi virtuali su cui proiettiamo noi stessi e non reali
interlocutori.
Poter comunicare tanto e in fretta permette di dire molto di noi stessi, e potersi esprimere è senz'altro positivo.
Ma è proprio sempre utile dire tanto di noi, inviare mille foto, commentare ogni momento della propria vita?
Non fa bene anche lasciar spazio alla vita stessa, al pensiero, al ricordo puramente mentale?
Infine, vi è da considerare l'enorme quantità di informazioni che ognuno di noi si trova così a dover gestire.
Non è detto che faccia sempre bene. Il nostro cervello ha anche bisogno di tempo, "ozio", svago, movimento, natura.
Vi sono ad esempio professionisti angosciati dalla quantità di mail che si trovano a dover leggere ogni mattina, anzi, non possono più permettersi di spegnere
il cellulare o il computer, nemmeno la sera o i giorni festivi o in vacanza. A volte, vanno in "burn out", in crisi.
La quantità di informazioni a cui siamo sottoposti quotidianamente, inoltre, interferisce in modo importante con le capacità di attenzione
e concentrazione.
Non solo quando siamo alla guida dell'auto o facciamo un lavoro rischioso, dove la distrazione può essere davvero pericolosa. Ma anche quando studiamo, leggiamo un libro, o un articolo, facciamo qualcosa che ha bisogno di concentrazione, immaginazione, riflessione. Qualcosa che richiede l'attivazione di memoria a lungo termine, e di una connessione di informazioni più profonda e articolata. L'informazione rapida, superficiale e frequente "brucia" in fretta, tende a perdersi, il nostro cervello ha bisogno di lavorare anche diversamente.
Se può farci piacere sentirci "multitasking" e sempre connessi con il mondo esterno, è comunque importante considerare che anche l'elaborazione profonda porta a ottimi "risultati" e che il nostro mondo interno ha bisogno di spazio, tempo, ascolto.
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